9 Luglio
Mercoledì 9 luglio
Ben ritrovati! Direte: “ma non dovevi scrivere quasi ogni giorno?” Ne son passati nove, lo so. Devo dire che preparare il “reportage” sul mio ultimo viaggio è stato impegnativo. Ora è pubblicato, manca giusto qualche aggiustamento grafico ma, da stasera stessa, Davide web master permettendoJ, lo potrete leggere e vederne le foto nella forma definitiva.
Non ho fatto solo questo; mi hanno chiamata per il pre ricovero relativo ad un intervento che farò venerdì prossimo, 11 luglio. Dico questo perché così sapete che mi servirà ancora qualche giorno; in compenso durante la convalescenza – non potendo fare altro – scriverò, scriverò e scriverò! avrete di che leggere.
Nella presentazione del blog vi dicevo che avrei anche combattuto le mie personali battaglie contro quelle che io sento come, vogliamo dire, forzature nell’informazione, storture nell’interpretazione dei fatti, reindrizzamento verso la stupidità collettiva?
Eccone una: lo sapevate che solo a Milano sono morte per il caldo 317 persone tra il 23 giugno e il 3 luglio? Ma non per il caldo in quanto tale, no. Per il surriscaldamento del pianeta. Io ricordo che quando ero bambina (dunque circa 60 anni fa, quando al surriscaldamento del pianeta non ci avevano ancora pensato) i nostri nonni, facendo i debiti scongiuriL, dicevano che le persone molto anziane o particolarmente malate, con il caldo estivo – a quei tempi sembrava normale che in estate facesse caldo – erano a rischio. E ricordo anche che l’anno della mia maturità (1969) i miei genitori avevano installato un condizionatore per permettermi di studiare con un po’ di fresco e che allora – io vivevo a Milano – la gente stava di notte sui balconi a tirare mattina tanto era il caldo di quelle torride estati. Certo adesso moltissimi hanno l’aria condizionata – non serve dormire sul balcone – e gli esami di maturità non durano fino a fine luglio (io l’orale l’ho avuto il 31 luglio, penultima candidata di quella commissione, dopo di me solo Stucchi Carla, lo ricordo ancora). In compenso si contano i morti, ai quali vanno aggiunte le vittime di eventi climatici estremi dovuti sempre al surriscaldamento del pianeta. Insomma un’ecatombe, alla quale però non si può porre rimedio se non tornando a vivere come cento o duecento (meglio, per sicurezza) anni fa. Fermiamo gli aerei, le grandi navi, togliamo riscaldamento e condizionatori, usiamo esclusivamente auto elettriche (che però dovranno utilizzare solo energie rinnovabili, se no a che serve? e inoltre dovremo preoccuparci solo di smaltire le loro batterie, un’inezia)ecc. ecc.
Non fraintendetemi: l’educazione ambientale, l’educazione al risparmio energetico, l’educazione nello smaltimento dei rifiuti, l’educazione a stili di vita meno dannosi per il pianeta (che poi sarebbero quelli più salutari anche per gli abitanti del pianeta stesso!), sono sacrosanti. Ma non trattateci da deficienti!
Han detto a un telegiornale – non ha importanza di che rete, dicono tutti le stesse scemenze! non si possono più sentire – l’elenco di cosa mettere in valigia partendo per le ferie; tra le varie cose (meno male che non hanno inserito anche le mutande pulite) hanno sottolineato l’importanza di non dimenticare un prodotto contro le punture di insetto. Meno male, non ci saremmo mai arrivati! Ah, anche un antimicotico, caso mai prendeste un fungo camminando sulla spiaggia! Non dimenticatevi.
Quello che voglio dire è che la rivalutazione, o meglio ancora, la rieducazione al buon senso sarebbero un investimento migliore perché POSITIVAMENTE a lunga durata, mentre il catastrofismo e la “mala” informazione producono ignoranza e maleducazione che purtroppo sono anch’esse a lunga durata, ma che una volta attecchite (e stanno attecchendo bene!) saranno difficilmente estirpabili.
Un’ ultima cosa; è stata data grande risonanza al fatto che un paesetto – neanche han detto il nome – ha esposto in una piazza, forse l’unica, un cartello che impone il divieto di giocare al pallone ai bambini, pena multe severe.
E’ stato leso il più elementare diritto dei bimbi, quello al gioco! Ha detto una tizia.
Da che mondo e mondo in molti luoghi pubblici è esposto il suddetto divieto che è dettato da motivazioni di sicurezza, decoro ambientale, disturbo della quiete, tutela dei residenti, tanto per dirne le principali.
E non aggiungo altro. Però mi auguro e soprattutto auguro ai bambini, che più che con questi falsi tutori dei loro diritti, possano crescere con persone equilibrate che li educhino al rispetto per sé e per gli altri, per le proprie e altrui cose, e che li tutelino in quelli che sono davvero i loro diritti!!!!
E credo che in tutto il mondo i bambini i cui diritti sono violati siano davvero tantissimi. Altro che non poter giocare a palla in una pubblica piazza!
A presto!
Visto. Ottimo!