Claino Borgo Dipinto

CLAINO: Borgo Dipinto

Tutti i Comaschi conoscono la Val d’Intelvi e sanno che sulle rive del Lago Ceresio (dunque all’inizio della Valle, se la si percorre  salendo,  ovvero alla fine di essa,  se la si percorre scendendo) è adagiato il paese di Claino con Osteno. Questo il nome esatto e completo del borgo; Osteno è, per così, dire la frazione lacustre; Claino, invece, la frazione collinare. Altre  piccole borgate fanno parte del Comune: Barclaino, salendo di poco sopra Claino, verso il cuore della Valle; Righeggia e Rescia, entrambe sul lago, la prima verso Santa Margherita di Valsolda sul versante di Campione d’Italia, la seconda verso Porlezza.

Il paese nel suo complesso è ricco di storia e di arte, ma non tutti sanno che….

E proprio questo “non tutti sanno che…” sarà  l’argomento di questo elzeviro che vede come centro d’interesse Claino.

Infatti non tutti sanno che questa piccola frazione del Comune di Claino con Osteno dal 2015 è stata oggetto di riqualificazione artistica e culturale in seguito all’idea di Claudia Pasquini e Luisella Parisi, abitanti del luogo molto attive, che proposero all’Amministrazione Comunale il progetto di arricchire il borgo con dipinti che riproducessero scene di vita, scorci paesaggistici, personaggi e quant’altro potesse essere fatto risalire alle tipicità locali, dei tempi antichi soprattutto, ma anche di quelli moderni.

Come moltissimi piccoli borghi di montagna in provincia di Como (e in tutta Italia) Claino ha conosciuto la piaga dello spopolamento e dell’abbandono; di conseguenza: mancanza di servizi, perdita di attrattività turistica e di valore degli immobili; case chiuse e vicoli vuoti, ad eccezione forse dei giorni centrali di agosto in cui i più affezionati possessori di vecchie case di famiglia tornavano per pochi giorni di villeggiatura, più per onorare la memoria dei propri antenati e anche per il piacere di qualche amena passeggiata in gran tranquillità sui percorsi circostanti

“[…] A Claino con Osteno arte, cultura e storia si fondono: artisti come i Magistri Comacini vi hanno lasciato il segno. Tra antichi archi e caratteristici vicoli, gli intonaci di antiche facciate ben si prestano a supporto di nuovi affreschi o murales realizzati da artisti contemporanei sulle case di Claino […] una galleria a cielo aperto con un patrimonio artistico, antico e recente, visitabile gratuitamente ogni giorno dell’anno: una significativa attrattiva turistica che si aggiunge alle bellezze già esistenti sul territorio. […]”. Ndr

L’idea accolta con entusiasmo e sostenuta dall’Amministrazione Comunale con in testa il Sindaco, Giovanni Bernasconi, ha permesso l’avverarsi di un piccolo miracolo. Non si può certo dire che tutti i problemi siano stati risolti, ma un passo davvero importante è stato fatto e i turisti sono tornati a visitare il  “Borgo dipinto”; capita sempre più spesso di incontrare comitive, famiglie, coppie che si aggirano ammirate tra le stradine che sono state tutte ripavimentate in uno stile perfettamente armonico con le antiche architetture dell’antico borgo.

Claino ha un’importante tradizione artistica che fa da sfondo al moderno progetto dei dipinti; nel centro storico, infatti, vi sono edifici sulle cui pareti si può ammirare un eccezionale ciclo di graffiti riconducibili alla Lombardia rinascimentale e che oggi sono fruibili in pochissimi esemplari: Milano – Santa Maria delle Grazie; Chiaravalle (MI) – Cascina Pozzobonella; Osnago (LC) – Casa De Capitani e Cremona – Palazzo Fodri. A Claino sono visibili in Via alla Fontana e in Via Ponna. Nel primo sito un caso rarissimo di “Trionfi del Petrarca” riconducibile al 1535; nel secondo un ciclo allegorico delle Virtù Teologali, databile tra il 1535 e il 1540 come ci dice uno dei massimi esperti in materia, il Prof. Andrea Spiriti.

Sarebbe interessante, prima di entrare nel vivo dell’argomento “Claino Borgo Dipinto” raccontare un po’ la storia, la geografia e la storia dell’arte di questo Comune piccolo ma ricco di bellezze naturali e scrigno di pregevoli opere architettoniche e pittoriche, oltre che patria di artisti che si sono fatti conoscere anche all’estero portando in giro per l’Europa la maestria dei “Magistri Cumacini”; in particolare i “Magistri Antelami” questi nativi della Valle Intelvi e del Ceresio.

Furono i re Longobardi a riconoscere ufficialmente queste fratellanze; i “magistri” di Claino con Osteno erano molto qualificati come ingegneri e scultori, “picapreda o tajaprea” per dirla come al loro tempo

Ma se l’argomento può interessare il lettore possiamo riprenderlo e parlarne ampiamente in un altro numero del nostro notiziario.

Ora la nostra attenzione va tutta alle opere facenti parte del percorso di “Claino Borgo Dipinto” reso ancora più fruibile da una una mappa consultabile e/o scaricabile dal seguente sito:  https://www.clainoconostenoturismo.it/claino/borgo-dipinto/

Attraverso poi l’app (che quasi tutti ormai hanno sul cellulare) per scansionare i QR Code è possibile seguire l’intero percorso scoprendo le informazioni riguardanti i vari dipinti; infatti vicino ad ogni dipinto vi è  una piastrella con numero, nome del dipinto e relativo QR Code.

Caldarroste – Claino primo ‘900 di Luisella Parisi

La salumeria di Pietro Di Gaspare

Na feta de pulenta (Una fetta di polenta) di Maria Teresa Brambilla

Bovini in stalla di M.T. Brambilla e Wilma Zinetti

Questi sono solo alcuni esempi dei circa 60 dipinti che si possono ammirare visitando il Borgo Dipinto; alcuni sono veri e propri affreschi, altri sono quadri appesi alle pareti delle case, come hanno preferito i vari e numerosi artisti che si sono prestati a “creare” questo vero e proprio museo a cielo aperto oppure come hanno desiderato i proprietari delle abitazioni che spesso hanno commissionato i dipinti.  La prima mappa ne riportava 53 ma altri se ne sono aggiunti successivamente.

Spero di aver interessato i miei lettori e di aver stimolato la curiosità di conoscere meglio, parlando ancora, in altri articoli, delle  bellezze e dei tesori di Claino con Osteno e delle sue frazioni, piccole perle della nostra Provincia, già di per sé ricchissima sotto tutti gli aspetti.

Molte sarebbero anche le storie da raccontare; storie vere o leggende, personaggi particolari legati a usi e costumi che non sono più, ma che restano vividi nel cuore di chi li ha conosciuti e di cui sarebbe bello narrare, anche per non perderne la memoria. Chissà che non si possa davvero fare!

Mi faccio questo augurio e spero di trovarvi ancora numerosi in un prossimo incontro letterario.

 

                                                                                                                                Marina Scita

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