Raccolta differenziata

Avevo già in mente di sollevare il problema della raccolta differenziata nel mio comune (ma va bene anche per tantissimi altri) e non ne avevo mai avuto il tempo. Oggi mi sono decisa.

Sabato 2 agosto – ore 8,45. Esco per ritirare i bidoncini di carta e umido (miei e anche della mia amica e vicina di casa, 88 anni, perché non volevo scendesse poi e riprenderseli; ha piovuto e per una persona anziana il disagio è anche maggiore) e mi trovo davanti allo sfacelo di quella che vogliono farci credere sia una battaglia di civiltà: la raccolta differenziata.

All’alba ha piovuto, forte. In quello che io mi ostino a chiamare “eco punto” del condominio – uno spiazzetto di fianco al parcheggio, scoperto e pieno di residui di spazzatura usciti da contenitori rotti e mal movimentati e lasciati lì a imperitura memoria di quanto siamo arretrati – ci saranno stati una quarantina di bidoni, alcuni per l’umido, altri per la carta (sono i due elementi che vengono raccolti il sabato mattina). Ovviamente aperti e pertanto semi pieni di acqua. Io, per identificare i miei e quelli della mia vicina ho dovuto addentrarmi in questa giungla di spazzatura e pozzanghere, cercare i bidoni di mio interesse, svuotare i bidoni che avevo intorno – per poterli spostare perché se pieni d’acqua anche pesanti -, trovare i miei, portarmeli via tutti belli bagnati e inzaccherati di fango; insomma….un’impresa. Bel servizio! che dobbiamo pure pagare, ma che pagherei (pagheremmo) volentieri se fosse un reale servizio, non un mezzo servizio!

Io dico che la raccolta differenziata va assolutamente effettuata; su questo non ci piove. Sono le modalità di effettuazione che vanno riviste.

L’ideale sarebbero dei punti di raccolta con bidoni specifici per plastica, vetro e alluminio, carta, secco e umido ecc… in punti precisi del territorio comunale dove la gente va a depositare le proprie immondizie quando ne ha bisogno. Non che se una persona, in quella data settimana e in quel dato giorno, ha il bidone – esempio della plastica – semi vuoto o lo mette fuori così o aspetta sette giorni dopo (magari nel frattempo si deve assentare, non si sente bene, e altri casi che possono succedere). Peggio è per l’umido, specialmente in estate; eh sì, l’umido viene raccolto solo due volte a settimana e d’estate – in attesa del giorno di raccolta – lo conserviamo affettuosamente sul balcone o in giardino, moscerini, che con il caldo si formano facilmente, compresi. La carta poi, che viene giustamente compressa (lo raccomanda nelle istruzioni per l’uso dei bidoni anche COINGER, la cooperativa/ditta non so, poco importa la definizione giuridica dell’impresa che gestisce la spazzatura) resta per buona parte in fondo ai bidoni perché GIUSTAMENTE, gli operatori ecologici che devono svuotare tipo 23 bidoncini solo nel mio condominio (e stiamo parlando solo della carta), non vanno tanto per il sottile: capovolgono il bidone e quel che esce, esce; chi se ne frega se un bel po’ di carta e cartone restano sul fondo, e poi, magari perché come oggi piove, il bidone rigorosamente lasciato aperto, oltre che mezzo pieno di carta si riempie di acqua?

Gli operatori sono l’ultimo anello di coloro con cui prendersela; loro fanno quello che possono e forse anche meno. Ma fanno bene; pagati tre soldi e una cicca (sicuramente, anche se non ho mai visto le loro buste paga) devono fare quello che facevano quando da svuotare erano solo i bidoni municipali. Ora ne devono svuotare infinitamente di più nelle stesse ore di lavoro.

Che la spazzatura sia un lucrosissimo “business” non lo dico io. E’ risaputo. Anche a livelli ben più alti. Allorchè i benpensanti ecologisiti hanno ritenuto che no, non si poteva più raccogliere la spazzatura come fatto fino a quel momento, e va bene, cambiamo sistema….ecco spuntare queste combriccole di affaristi pronte a lucrare. E i comuni dietro come pecore! Ma ci vuole così tanto a capire che un buon servizio, quello per cui i cittadini pagherebbero volentieri la tassa sui rifiuti è quel tipo di servizio che risolve il problema in modo comodo per il cittadino e decoroso per il comune?

Eco punti (bidoni di raccolta dei vari materiali) veri e propri, magari interrati come nella vicina Lugano, ma vanno bene anche in superficie se costa troppo interrarli, però collocati in punti precisi del territorio comunale o prettamente condominiali, dove l’utente  – munito di “badge” per l’apertura del bidone con conseguente calcolo del servizio effettivamente usufruito – va a gettare la sua immondizia differenziata, DIFFERENZIATISSIMA, quando ne ha bisogno e non quando lo dice la COINGER di turno. Per il secco poi ci sono date precise, me le segno sull’agenda, tipo un impegno personale, un concerto ecc…perché se mi scordo quella data, ahi! passano 15 giorni!

Oltre a pagare la tassa sulla spazzatura (OK, va bene) la devo pure buttare quando fa comodo alla ditta che la spazzatura la gestisce. Ma di cosa stiamo parlando?

E poi il decoro comunale. E’ fantastico vedere le strade punteggiate da un numero infinito di bidoni: oggi verdi, domani blu, dopodomani rosa (che vengono  ripresi con comodo dai proprietari, a volte giorni dopo, legittimo! si può essere anche via, non è che la vita deve essere scandita dai bidoni della spazzatura); ovvero di sacchi gialli trasparenti come acquari, solo che al loro interno invece di guizzanti pesciolini si intravedono imballaggi di plastica, così gli operatori possono constatare che siamo stati bravi, urrà, che sì, abbiamo capito che nel sacco giallo va la plastica. E meno male che ora per la plastica vanno bene anche i sacchi gialli anche comperati al supermercato; fino a poco tempo fa, infatti, oltre che gialli, dovevano essere “logati” COINGER (ovviamente li andavi a prendere al distributore o c/o la loro sede, pagandoli; guarda un po’ preferisco pagarli al supermercato), se no li lasciavano lì. Di fianco al condominio dove abito io se ne era fatta una piramide; abbiamo dovuto telefonare e scrivere più volte a Comune e COINGER perché venissero portati via.

Se no? Li avrebbero lasciati lì fino alla prossima era geologica? Fino alla decomposizione della plastica che può variare da centinaia  a migliaia di anni?

Roba da dementi, tant’è che se ne devono essere accorti perché, come dicevo, adesso vanno bene anche i sacchi non logati. Si vede che farli marchiare costava troppo in rapporto a quanto potevano farli pagare.

Vabbè, chiudo il discorso sull’inciviltà della raccolta differenziata attuata con queste modalità nel mio comune e in tanti altri di questa e altre province italiane. Spero che la mia denuncia sia condivisa da tanti miei lettori e che, chissà, in futuro si possa migliorare.

Nella vicina Svizzera la raccolta differenziata, come ne ho parlato sopra, viene attuata già da tempo ed è davvero bello vedere le strade NON invase da bidoni e sacchi di spazzatura. Noi non ce la possiamo fare?

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