TEATRO alla SCALA e MUSEO

L’attuale teatro in origine si chiamava Teatro Ducale, ma venne distrutto da un imponente incendio il 25 febbraio del 1776. A quel momento i novanta proprietari dei palchi del teatro chiesero all’Arciduca Ferdinando d’Austria la costruzione di un nuovo teatro. L’architetto neoclassico Giuseppe Piermarini crea un primo disegno respinto dal governatore austriaco. Il secondo progetto fu accettato dall’imperatrice Maria Teresa . Il nuovo teatro porta questo nome perché è stato costruito nel luogo che su cui sorgeva la chiesa di Santa Maria alla Scala, poco distante dal vecchio teatro. L’edificio ecclesiastico occupava un’area rettangolare con entrata sull’attuale via Filodrammatici e abside sulla via Verdi e fu demolito nel XVIII secolo per far spazio al Teatro attuale, appunto eretto in sostituzione del Teatro Ducale (detto anche di Corte). In due anni Pietro Marliani, Pietro Nosetti e Antonio e Giuseppe Fe costruirono il nuovo edificio inaugurato il 3 agosto del 1778 con il nome di Nuovo Regio Ducale Teatro alla Scala. Come molti altri teatri del tempo, La Scala fu anche un casinò.

La struttura originale è stata ristrutturata nel 1907, con i caratteri architettonici che oggi conosciamo. Nel 1943, i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale danneggiarono gravemente il teatro che fu ricostruito e rilanciato l’11 maggio 1946 con un concerto diretto da Arturo Toscanini. Il Teatro alla Scala è stato l’ospite di numerose opere famose e ha avuto un rapporto molto speciale con il compositore Giuseppe Verdi.

*Tuttavia Giuseppe Verdi non ha eseguito per molti anni presso il Teatro alla Scala. Nonostante il rapporto speciale di Verdi con il teatro, aveva accusato l’orchestra di modificare la sua musica.

Il teatro è stato restaurato dal 2002 al 2004, il progetto è stato progettato dall’architetto Mario Botta. Durante questo periodo la società si trasferisce al Teatro degli Arcimboldi. Il progetto di ristrutturazione vide scontrarsi due diverse filosofie. La prima è stata quella di demolire l’intera area dietro il palco per creare un’area di servizio moderna e funzionale “degna di uno dei teatri più importanti del mondo”. L’altra filosofia era quella di riportare La Scala al suo splendore originale eliminando tutte le successive modifiche. Infine le due idee sono state combinate con un risultato squisito!

Per la riapertura del teatro è stata scelta la stessa opera usata nella sua apertura “L’Europa riconosciuta de Salieri”.

Attualmente l’edificio che ospita la Scala di Milano ha un museo con una straordinaria collezione di dipinti, schizzi, statue e altri documenti legati all’opera.

Anche dopo l’ultima ristrutturazione, i tappeti e le pitture che nascondevano il marmo originale furono rimosse e, per quanto possibile, le decorazioni del XVIII secolo furono recuperate. Lo spazio aggiunto alla parte posteriore del palco ha la capacità di salvare più scenari contemporaneamente. D’altra parte, i posti sono stati dotati di monitor dove scegliere la lingua del libretto, potendo scegliere tra inglese, francese o italiano.

Museo Teatrale alla Scala

Un po’ di storia del Museo Teatrale alla Scala

Il museo del Teatro alla Scala si trova accanto all’omonimo Teatro e all’interno del Casino Ricordi, edificio costruito nel XVIII secolo per ospitare i palchettisti, cioè i componenti delle famiglie nobili di Milano che avevano un palco riservato nell’edificio teatrale. In seguito venne affittato dall’editore Ricordi, la cui casa editrice era ed è tuttora specializzata in pubblicazioni musicali. Tuttavia, nel 1913 diventa la sede del Museo della Scala di Milano, il più prestigioso teatro di Milano, nonché primo teatro popolare della città. Il Museo è stato aperto grazie all’acquisizione della collezione Sambon composta da oggetti legati al mondo del teatro.
Con un’azione congiunta, lo Stato Italiano e un gruppo di 50 privati cittadini riescono a raccogliere la somma necessaria all’acquisto ed è così che nasce il Museo. All’interno, potrai ammirare una bellissima e varia collezione che va dai bozzetti scenografici ai dipinti e alle sculture a tema musicale, fino ad alcuni strumenti musicali antichi. Parte della collezione è anche un busto del tenore e violoncellista Nicola Tacchinardi scolpito da Antonio Canova, uno degli artisti più importanti del Neoclassicismo italiano.

Cosa è oggi il Museo Teatrale alla Scala?

Il Museo teatrale alla Scala è un prolungamento del Teatro adiacente, un modo per ampliare l’esperienza teatrale oltre lo spettacolo. Non è solo uno spazio espositivo, ma anche un luogo di cultura e di formazione in generale. Sono presenti, infatti, mostre temporanee, laboratori per bambini e letture e conferenze pubbliche

Fin dalla sua nascita, il Museo ospita anche una Biblioteca “Livia Simoni”, che allora aveva 10.000 volumi. Grazie alla donazione della famiglia Simoni (che dà il nome allo spazio), all’inizio degli anni Cinquanta la biblioteca si arricchita di altri 54.000 volumi. Negli anni successivi, le donazioni di Ruggero Ruggeri ed Arnardo Fraccaroli hanno portato a un totale di oltre 150.000 libri. Il volume più antico custodito nella Biblioteca è quello con le commedie di Plauto, stampato nel 1511 a Venezia da Lazzaro Soardi.

Curiosità sul Museo Teatrale alla Scala

Il 1° maggio del 1911 l’antiquario Jules Sambon decide di mettere all’asta la sua collezione. Questa è l’occasione per mettere in atto un piano nato un anno prima, quando Ettore Modigliani (direttore della Pinacoteca di Brera), l’artista Lodovico Pogliaghi e Arrigo Boito (compositore e librettista) avevano deciso di creare il Museo. Ma la strada era in salita! Infatti, anche il miliardario J.P. Morgan si era interessato alla collezione Sambon. Tuttavia, il magnate statunitense decise di rinunciare alla competizione, grazie anche a un lungo lavoro di dissuasione messo in atto dal gruppo di artisti e intellettuali che avevano raccolto i fondi necessari all’acquisto.

Chi visiterà il Museo, troverà una sala interamente dedicata a Giuseppe Verdi, che con il Teatro alla Scala aveva un rapporto davvero speciale. È qui, infatti, che iniziò la sua carriera nel 1839 con l’opera Oberto, conte di San Bonifacio, facendo conoscere per la prima volta al grande pubblico il suo talento come compositore. Da lì in poi, il suo successo sarà inarrestabile e lo porterà a comporre opere immortali come l’Aida e il Nabucco.*

Visitare il Museo della Scala significa vivere un’esperienza completa della storia teatrale di Milano e se si vuole capire l’importanza del Teatro alla Scala per la città e per l’Italia intera, questo è il posto giusto. Il Museo è radicato nella cultura lombarda e anche in quella nazionale, ma custodisce oggetti che sono il simbolo di un’arte teatrale e musicale conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Non si può perdere l’occasione di ammirare i ritratti di coloro che hanno fatto la storia della musica classica e della lirica italiane, come Giacomo Puccini, Maria Callas (piccola curiosità su Maria Callas: ha debuttato alla Scala di Milano il 12 aprile 1950 con Aida. Purtroppo la ricezione del pubblico fu così fredda che lasciò il palco senza finire l’interpretazione. Nella seconda rappresentazione di questo lavoro, il dicembre successivo, raccolse tutto il suo successo e ottenne il nome di la Divina), poi Renata Tebaldi, Arturo Toscanini e molti altri. Un altro motivo per visitare il Museo è un vero pezzo da collezione che si può ammirare nella prima sala: il pianoforte “gran coda” Steinway appartenuto al compositore ungherese Franz Liszt.

Contatti

Lavoriamo insieme? Contattami

Per qualsiasi informazione o collaborazione, contattatemi ai miei recapiti.

Email